scrivo questo post per esprimere la mia amarezza riguardo alle relazioni tra noi Les Italiens. Mi sembra di osservare che questo blog sia oramai un 'libro' di memorie informatico: ha perso il significato per cui qualcuno di noi l'aveva fondato, comunicare, scambiare opinioni, idee e soprattutto mantenebere i legami anche indipendentemente dalle distanze. Ora sembra solo un archivio, tanto poca è la volontà di sedersi in fonte alla tastiera e raccontare una storia? (per fortuna c'è sempre il Dava che ciclicamente ravviva il blog).
Son d'accordo con il Ciuccia (vedi post 'Identità' del 14 gennaio 2009) quando dice che il blog è il nostro salotto. E mi chiedo, Facebook c'ha veramente schiacciato? C'ha realmente resi così pigri da credere che la comunicazione sia fatta solo di immagini e 'post-it'??? Il salotto si è definitivamente spostato in 'piazza Facebook'??
Ditemi qualcosa, perchè se è questo il prezzo da pagare per mantenere i contatti tra di noi, vorrà dire che entrerò nella piazza.. perchè amici non nascondo che mi sento abbastanza tagliato fuori, nel senso che non scambio più notizie con nessuno di voi, a parte Toni e Dava che stan su Skype; Righe ci sta in Skype raramente, ma mi caga solo quando è nel giusto mood. Il Merola mi sembra diventato un fantasma, il Gordo su Skype c'è sempre, ma non ci caghiamo mai, e poi Biondo, Grillo, Ciuccia, Meggio, Cimmy, Dennis..pi sentio nissun mi.
Non nascondo la gioia, però quando posso leggere qualche vostro nuovo post o commento.
Il blog mi sembra che conti solo assenze. Il blog è diventato un luogo abbandonato, tutti sono emigrati, fuggiti, ci si ritorna solo certe rare domeniche per qualche rara rimpatriata. Un immagine un po triste per chi ci vive ancora, magari non per chi ha trovato un luogo migliore dove stare.
Pertanto rinnovo il dibattito aperto dal Ciuccia, che è stato accolto, purtroppo, con disinteresse.
Intanto, cari amici, io vi dico che me la sto passando bene, tornato giovedì dal marocco..che viaggio ragazzi da Porto a Tangeri in autobus, passando per Faro, l'estremo sud del Portogallo, poi Siviglia, attraversando i confini via acqua in traghetto. Che bello viaggiare lentamente, senza prendere un aereo, si può dedicare il guisto tempo ai passaggi di confine, ai cambiamenti di paesaggi. E poi da Tangeri, a scendere fino a Marrakech, con autobus e treno attraversando altre città, tutte ferme in un tempo passato,con abitudini e ritmi passati, incredibilmente vive nelle loro corazze di muri antichi. e dopo un viaggio nel deserto, coi dromedari.
Eravamo in cinque: io, Maria, un fiorentino, un siculo e un chileno. Gruppo eterogeneo, ma ben compatto.
presto pubblicherò qualche foto così da farvi venire un pò d'invidia.
amici un abbraccio forte, mi mancate!
Nico
P.S. pi de tutti me manca el Ciuccia!