Care Bratz che tanto biecamente criticate americani e guerra,
nessuno mette in dubbio che un militare sia fucile, elmetto e sangue, ma non è solo quello. Non è più solo quello.
La guerra per la pace si è fatta, si fa e si farà. Non penso sia necessario ricordarVi che gli americani ci hanno liberato dal Fascismo risalendo l'amata Penisola non con fiori e chitarre bensì con carrri armati. Carri armati che, per quanto strano, portavano pace. Anche i Partigiani non operavano certo regalando caramelle e accarezzando i bambini per liberare l'Italia.
Altro piccolo esempio è il vostro amato Che Guevara. Lui, medico, sceglieva le pallottole e la pistola per portare pace ed uguaglianza. (vi faccio notare che il buon Che è idolatrato da Voi, che chiamate esaltati gli americani). Preferirei, al limite, definiste entrambi esaltati, fosse altro che per coerenza.
Se ancor questo non Vi bastasse provate a chiedere ad un povero e fortunato ebreo liberato dall' Armata Rossa (che certo non è scesa in Germania con fiori e chitarre) se vedeva il militare russo con elemetto e fucile come portatore di pace o di guerra.
Quindi, come vedete, l'unica utopia qui è la vostra. La guerra è un male, ma dai Greci, ai Romani, passando per Ottomani, e arrivando fino alla storia più recente nessuno popolo ha mai voluto e potuto sottrarsi a quest'arte che, sanguinaria, ha dettato le sorti del mondo.
Purtroppo la storia ci insegna che molte volte l'uso della forza è inevitabile. Il dialogo e la diplomzia non trovano terreno fertile nei totalitarismi.
Sarebbe il caso di capire il perchè delle cose e non criticarle per partito preso.
Marco
nessuno mette in dubbio che un militare sia fucile, elmetto e sangue, ma non è solo quello. Non è più solo quello.
La guerra per la pace si è fatta, si fa e si farà. Non penso sia necessario ricordarVi che gli americani ci hanno liberato dal Fascismo risalendo l'amata Penisola non con fiori e chitarre bensì con carrri armati. Carri armati che, per quanto strano, portavano pace. Anche i Partigiani non operavano certo regalando caramelle e accarezzando i bambini per liberare l'Italia.
Altro piccolo esempio è il vostro amato Che Guevara. Lui, medico, sceglieva le pallottole e la pistola per portare pace ed uguaglianza. (vi faccio notare che il buon Che è idolatrato da Voi, che chiamate esaltati gli americani). Preferirei, al limite, definiste entrambi esaltati, fosse altro che per coerenza.
Se ancor questo non Vi bastasse provate a chiedere ad un povero e fortunato ebreo liberato dall' Armata Rossa (che certo non è scesa in Germania con fiori e chitarre) se vedeva il militare russo con elemetto e fucile come portatore di pace o di guerra.
Quindi, come vedete, l'unica utopia qui è la vostra. La guerra è un male, ma dai Greci, ai Romani, passando per Ottomani, e arrivando fino alla storia più recente nessuno popolo ha mai voluto e potuto sottrarsi a quest'arte che, sanguinaria, ha dettato le sorti del mondo.
Purtroppo la storia ci insegna che molte volte l'uso della forza è inevitabile. Il dialogo e la diplomzia non trovano terreno fertile nei totalitarismi.
Sarebbe il caso di capire il perchè delle cose e non criticarle per partito preso.
Marco
28 commenti:
il tuo discorso non fa una piega, ma io critico il modo subdolo (e neanche tanto)di indittrinare degli ingenui ragazzini! dai Marco, ti rendi conto pure te che non è la tecnica più corretta per rafforzare il senso del dovere verso la propria patria.
io la vedo una mostruosità!
mi rendo conto perfettamente che tante volte con le buone non si ottiene nulla, ma è proprio questo il problema:
PIU' CI SI CONVINCE CHE CON L'AMORE NON SI OTTIENE LA PACE E PIU' SI CONSOLIDA L'IDEA CHE LA GUERRA E LA DISTRUZIONE SIANO LE UNICHE ARMI CHE RENDONO GIUSTIZIA
forse Marco dimentichi Gandhi!
Rileggi lo splendido articolo di Marco....mi sa che non hai capito bene, anzi non hai capito nulla! Fallo leggere anche a martina che ha scritto il post con critiche sul "giochetto" scaricabile da internet senza averlo nemmeno mai visto il "gioco" in questione.
danny...a te si massa gentile!! Grassie!
Ott..hai ragione, ho tralasciato Gandhi, senza dubbio un grande, un mito che ha cercato di far passare la non violenza come grande mezzo di protesta e rivoluzione. Sarebbe stato fantastico se ci fosse riuscito, ma purtroppo la sua era soltato un'utopia. La vita, anche se è difficile ammetterlo, va vissuta con realismo.
Mi tocca tristemente ammettere che quando si parla di cose serie i les italiens deludono un po'...
Naturalmente mi riferivo a chi non ha partecipato...
Hai ragione Marco...quando si parla di cose serie l'opinione di tutti sarebbe gradita. Invece qualcuno per paura di schierarsi o esser giudicato per come la pensa non si esprime.... Anca ti Righe....te piaseva una volta questo genere di discussioni, che fine gheto fato? :-)
PS: ottimo commento Dava!
Riporto qui le parole di Jay Nordlinger.
A volte ho la sensazione che Che Guevara sia ritratto su più oggetti di Topolino. Parlo di magliette e simili (ma soprattutto magliette). Un artista ha avuto l’ispirazione di combinarli: ha messo le orecchie di Topolino su Guevara. Non deve piacere molto ai fans di quest’ultimo. Il mondo è inondato da accessori del Che ed è un’offesa continua alla verità, alla ragione e alla giustizia (un bel trio). I cubani-americani rimangono sconcertati da questo fenomeno, come altre persone dotate di un po’ di decenza e di consapevolezza.
Il CHE. Ma chi era costui? Era un rivoluzionario argentino che prestò servizio come tagliagole principale di Castro. Era particolarmente infame perché dirigeva le esecuzioni sommarie a La Cabãna, la fortezza che fungeva da mattatoio. Gli piaceva amministrare il colpo di grazia, il proiettile nella nuca. E amava far sfilare la gente sotto El Paredón, il muro rosso di sangue contro il quale furono uccisi tanti innocenti. Inoltre, istituì il sistema di campi di lavoro dove innumerevoli cittadini dissidenti, democratici, artisti, omosessuali soffrivano e morivano. Stiamo parlando del gulag cubano. Uno scrittore cubano-americano, Humberto Fontova, descrisse Guevara come «una combinazione fra Beria e Himmler». Antony Daniels, in vena di spiritosaggini, disse: «La differenza fra Guevara e Pol Pot era che il primo non aveva studiato a Parigi».
«Il Che era un nemico della libertà ed è stato eretto a simbolo della libertà.
Ha contribuito ad istituire un sistema sociale ingiusto a Cuba ed è stato eretto a simbolo della giustizia sociale. Si è schierato per le antiche rigidità del pensiero latino-americano in versione marxista-leninista ed è stato esaltato come un libero pensatore e un ribelle».
Una delle più nauseabonde recenti celebrazioni di Guevara ha avuto la forma di un film, I diari della Motococletta. Al Sundance Festival il film è stato accolto da una standing ovation. Tony Daniels in merito ha così commentato: «È come se qualcuno facesse un film su Adolf Hitler descrivendolo come un vegetariano che amava gli animali e voleva combattere la disoccupazione. Sarebbe tutto vero, ma piuttosto poco pertinente».
Alcune persone conserveranno sempre un sentimento romantico per Guevara e per la rivoluzione cubana. Per loro Guevara era un vero uomo, non una pappamolla liberal, uno intransigente: con una volontà così pura da fare quello che era necessario. «Sì, Guevara era “coraggioso” e “impegnato”. Anche molti rapinatori di banche lo sono».
Per i cubani-americani, i fatti non sono una cosa trascurabile. Immaginate di essere uno di loro e di vedere tutt’intorno a voi immagini che esaltano Guevara. Immaginate – peggio – di essere figlio di qualcuno che Guevara ha giustiziato personalmente. Negli Stati Uniti ci sono queste persone. O immaginate,ancora peggio,di essere un prigioniero politico cubano e di sapere che, in paesi liberi, un sacco di persone portano il Che sul petto.
Se si chiede ai cubani-americani cosa provano, parleranno subito di Hitler e dei nazisti: nessuno venderebbe o sfoggerebbe gadget che esaltano quelle bestie; che differenza c’è, proporzioni a parte?
«La prima reazione,nel vedere un capo d’abbigliamento con il Che, è la repulsione. Il secondo è più simile alla pietà, perché quelle persone non hanno la più pallida idea di quello che fanno».
scusame danny ma xè un par de giorni che non vardo el blog... e oggi sono troppo ubriaco per pensare cmq dirò la mia... doman o pìdoman
io chiederei al danny di mettere il link (per scaricare il videogioco) nel blog, così da poterci divertire imparando a sparare nel modo più realistico possibile..o comunque così da potere giudicare!
penso che non sia tanto da discutere sul grado di somiglianza alla realtà del gioco o sulla sua qualità grafica e altre menate la cosa su cui puntare l'attenzione è una sola: un governo ha permesso la produzione e la distribuzione (gratuita o meno no lo so) di un simulatore di guerra. Dico guerra perchè non credo che ti facciano giocare a vaccinare bimbi africani o a distribuire cibo a profughi..che bambino di tredici anni volete che ci giochi? Si annoierebbe subito! Si, esistono innumerevoli videogame violenti e film violenti o di guerra. Il loro scopo, essendo finzioni, è di stare lontani dalla realtà, di permettere cose impraticabili nella realtà. Sono per molti un modo si sfogarsi, una passione. Fortunatamente fino ad ora non esiste il problema di ragazzi divenuti assassini o psicotici a causa dei videogiochi ( o almeno non ne siamo mai stati informati).
Quindi, se ci penso bene, mi potrebbe benissimo puzzare il fatto che, una simulazione di vita militare, così vicina alla realtà(lontana dall' essere un videogame), sia un modo di insegnare a delle giovani menti innocenti, solo volenterose di divertirsi, l'arte della guerra. Naturalmente in modo a loro inconsapevole.
Quindi penso che sia veramente una cosa negativa, soprattutto perchè prodotta e legittimata da un governo statale.
Io penso che sia veramente un grande campanello d'allarme: Hitler
arruolò la 'gioventù hitleriana', i fondamentalisti islamici mettono i mitra in mano ad adolescenti e quante altre.. Non siamo ancora questi livelli, ma la strada intrapresa è già stata segnata 70 anni fa.
se devo schiearmi mi metto dalla parte di oz luca: non credo alla guerra per la pace e neanche alla guerra per ideali. Forse una volta poteva essere così, ma forse anche no. Non mi viene in mente una guerra realmente fatta per inseguire degli ideali: forse le crociate. Forse solo gli estremisti
islamici si ammazzano e ammazzano per degli ideali! bravi cojoni! no i gà gnancora capio che la guera la se fa pà i schei!
Mamma mia Nico
Ragazzi sarebbe ora che tutti quanti vi toglieste le pezze che avete sugli occhi.
Non esiste un governo buono o uno cattivo, tutti e dico tutti gli stati hanno lo stesso identico obiettivo e tutti cercano di tutelare i propri interessi, la prorpia territorialità, la prorpria sicurezza.
qualcuno ha birra per favore... perchè dopo il commento del nico ho solo voglia di buttarmi via.
vorrei chiedere ai lesitaliens se non hanno mai giocato ai soldatini.... penso di sì, e nessuno mi sembra di capire ha grandi problemi psicologici o mentali (forse solo il DAVA). non dipende sicuramente da quello se poi si diventa schizzati.
poi continuo a non capire che cosa vuole dire per voi la parola utopia. cioè il suo significato lo conosciamo tutti... io qualche settimana fa sottolineai come l'utopia è uno strumento di verifica del mondo. non voglio fare l'intellettuale del cazzo, quindi ve lo spiego in maniera un po' blasfema:
una sera esco e dico di voler bere 300 birre. ho fissato un'utopia, ovvero un'idea di come vorrei essere fra un po' di tempo.
se poi ne bevo una, le cose non vanno bene, se ne bevo 299 sono messo molto bene. ho stabilito quanto sono lontano da un'idea che mi ero fatto sul futuro.
sulla guerra poi sono d'accordo con marco sul fatto che ci sarà sempre, non mi piace l'idea ma so che sarà così, ma dico anche che forse fissare un'utopia migliore di quella che il mondo oggi sembra proporre è compito nostro, e quindi immaginare che le cose un giorno potrebbero essere migliori di come sono oggi è molto importante sia individualmente che socialmente.
P.S. il racconto l'ho costruito per il gordo per un motivo, e per il motivo opposto per il dava.
http://www.americasarmy.com
Ecco il link....vedremo chi pensa ancora che un ragazzo possa divertirsi.
Per accedere ad ogni missione bisogna fare un corso di addestramento diviso in vari stadi che bisogna passare tutti senza possibilità di salvare e quindi solo per una missione c'è bisogno di perdere un'ora e mezza continuata (visto che non si può salvare)per addestrarsi. Addestramento che non consiste nello sparare solo, ma anche nel conoscere le armi,l'equipaggiamento, i mezzi ecc.
Con domande di teoria tutto in inglese, inglese tecnico. Quindi, per esempio io che a mala pena so chiedere l'ora in inglese, fa conto se riesco a sapere i termini tecnici dell'esercito.
Bè ma se le donne, luca, nico ecc mi trovano un ragazzo di tredici anni con questa cultura; chiamo direttamente Mike Bongiorno e lo mandiamo a Genius!!! :-)
non hai capito niente danny!
chi ha mai detto che questo è un gioco divertente?
la parola gioco non sottende solamente divertimento e spasso...ti ricordo che gioco si accosta anche a gioco perverso, violento e via discorrendo...
il pentagono ha pubblicato uno strumento pseudo-gioco che, a mio avviso, rende le menti perverse!
proprio oggi mi è stato detto che i sempre grandi USA hanno stabilito che per recuperare i soldati trumatizzati dalla guerra, una volta tornati a casa,verranno sottoposti a dei giochi che simulano la guerra...tanto perchè non ne hanno ancora abbastanza!
quindi vedi anche tu che gli americani sono game-dipendenti...
...non capisco perchè dovrei continuare a risponderti su un tema di cui nemmeno sei informata visto che stiamo discutendo di un gioco che nemmeno hai mai visto....
Quindi, prima guardalo e poi ne riparliamo!
Ora ti saluto, vado a GIOCARE una partita di calcetto....non immagini che fatica sia per me ora andare a GIOCARE a calcio quando potrei studiare un'altra ora finanza aziendale.....
Sarò perverso!!!
"L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni. Esso ne rappresenta il concime naturale."
Thomas Jefferson
..per ora posto solo questo. :)
Gen NC
ma allora thomas jefferson era proprio un gran coglione!!!con rispetto per i defunti...o forse la frase manca di giusta contestualizzazione
e thomas jefferson ha anche detto:"La guerra è un castigo tanto per chi la infligge quanto per colui che la patisce..."se proprio dobbiamo rifarci a uno che è vissuto più di 200 anni fa!
Lamarti, scusami ma la superficialità con cui hai trattato le due frasi di jefferson mettendole erroneamente in contrasto tra loro è assurdo. Prima di tutto fanno parte del medesimo concetto, e una non nega l'altra.
Benchè sia un personaggio protagonista di secoli fa, ciò non toglie che sia fuori dal contesto che stiamo trattando.
Se così fosse gente come platone, aristotele, ecc non dovrebbe contare a nulla.
Ciò che intendeva dire Jefferson è che la libertà costa sangue perchè ci sarà sempre chi vorrà per sè un potere immenso. La tendenza dell'uomo ad avere potere, la tendenza dell'uomo ad avere nemici e la tendenza ad assoggettare gli altri esseri umani ai propri individuali voleri è genetica, irrazionale e prevalente.
Certo, qui nessuno dice che la guerra non sia un flagello, sfido chiunque a dirlo. Per quanto ne so qui dentro c’è gente abbastanza intelligente per capirlo e sostenerlo. Ma capire che è un flagello non vuol dire automaticamente credere che la guerra non serva in termini assoluti.
Voler la pace è un pensiero nobile così come è nobile odiare la guerra, ma è diabolico non considerarla come ultima spiaggia ad una situazione in altro modo irrisolvibile.
Le discussioni su guerra e pace hanno occupato le menti umani dalle origini della nostra specie.
Per passione personale studio la guerra da più di dieci anni e ne conosco non solo strategia e tattiche, ma anche filosofia e storia.
La guerra non è sicuramente la cosa più bella del mondo, ma che la guerra è parte dell’uomo.
Per quanto si possa filosofeggiare questa è una legge fissa e immutabile.
Vi prego, nessuno deve cadere nella ristrettezza intellettuale di limitare la visione della guerra a cannoni fumanti e tombe da riempire, essa è prima di tutto l’attitudine dell’uomo ad avere nemici. Le inimicizie che si creano con un vicino di casa insopportabile; anche quella è guerra. Certo, cambiano solo i mezzi, i fini, le possibilità e la scala. Ma la reazione emotiva è identica.
E quando sento una donna difendere il pacifismo (e non la pace, badate bene) quando è la prima tra la specie umana a creare conflitti e a compiacersene, mi lascia sempre molto divertito. ;-)
Battute a parte.
La violenza è assolutamente riprovevole, ma la violenza è insita nell’uomo e va combattuta con altra violenza. Chi crede di fermare un carro armato solo con il proprio corpo fa la fine del giovane cinese di piazza Tien an men. Cosa ha risolto? Nulla se non sparire per sempre.
I tiranni esisteranno sempre, e nonostante tutta la diplomazia che è possibile mettere in campo, lo scontro di annientamento può essere l’unica soluzione attuabile. Non è la migliore, non è la più bella, è la più dolorosa… ma è sicuramente meglio dell’immobilità assassina e irresponsabile.
La verità è che ogni guerra è unica, ma che ogni guerra ha sempre la stessa cosa in comune che sia di 6000 anni fa, 500 anni fa, 200 anni fa.
La verità è che la guerra è dentro ogni persona, tiranno, pacifista, operaio, casalinga, contadino, manager, imprenditore, ecc ecc.
Possiamo parlare per ore di quanto sia sbagliata la guerra, ma passeremo solo ore a negare a noi stessi e alla nostra anima che siamo gente infondo un po’ cattiva.
Ma per quanta cattiveria possa esprimere l’uomo, c’è sempre l’istinto di conservazione che ci porta a rivoltarci contro le ingiustizie, le libertà negate, la morte e la sofferenza.
Gen NC
edit
Benchè sia un personaggio protagonista di secoli fa, ciò non toglie che sia dentro al contesto che stiamo trattando.
Gen NC
caro marco sei deluso?
non so se ti 6 reso conto che ogni persona che osa scrivere qualcosa che va contro il vostro pensiero vine automaticamente crocefisso.
è ovvio che a uno passa la voglia di provare a discutere.
bisogna ammettere che le donne avevano tirato fuori 2 bei argomenti e su uno sono state ricoperte di critiche anche in maniera maleducata e l'altro è stato mandato in vacca perchè vi siete messi a fare ironia su prodi.
se volete fare una discussione cominciate a rispettare anche l'idee degli altri senza cercare di imporre il vostro pensiero come verità assoluta e certa.
infatti è quello che abbiamo voluto evidenziare con l'ultimo post.
quando ho pubblicato l'articolo sull'anoressia speravo
1- che le ragazze fossero molto più partecipi visto che è un argomento che cmq, volente o nolente, ci tocca da vicino
2-che i ragazzi avessero delle argomentazioni più interessanti
se poi di questo profondo problema non gliene frega niente a nessuno mi dispiace tremendamente
Grazie Luca che lo hai fatto notare!
gordo,copate.
ecco dava un altro esempio di quello che dicevo prima. dovrei coparme solo perchè ho espresso un opinione?
io non sto criticando il vostro modo di pensare,ma il modo in cui l'esponete.
scusa caro o cara gc o come ti chiami ma hai detto pure tu un sacco di stupidate...tra cui il fatto che l'uomo ha nemici;allora visto che ha nemici è giusto buttargli bombe sotto casa???ma dai...
ancora scusa ma mi piacerebbe sapere con chi discuto se puoi dirmi almeno se ti conosco,senza alcuna cattiveria voglio dire,ognuuno ha le sue idee ed è una cosa bellissima e stimolantissima parlarne
Il tipo che si firma con il buffo nickname: GEN NC è il mio compagno di appartamento Giacomo.
Comunque Luca, non mi sembra di aver assalito nessuno con i miei commenti. Mi sono solo arrabbiato perchè hanno messo un post dando giudizi su una cosa che non hanno mai visto. Poi bisogna sostenere le proprie tesi, no dichiararsi di sinistra, anti Berlusconi, anti americane, pacifiste a prescindere.
Come io cominciassi a discutere di calcio con te dicendo che Del Piero è un cretino, la formazione della Juve era pessima ecc. senza sostenere le mie tesi e senza intendendomene moltissimo di calcio come te ma a prescindere perchè sono milanista...
Penso che ti incazzeresti anche tu....o no?
Ognuno la pensa come vuole, adoro il confronto e adoro questi post di attualità e ribadisco che non mi sembra di aver assalito nessuno.
In quanto all'anoressia mi sembra di non aver buttato nulla in vacca e poi....è un blog di donne e scriviamo più noi che loro li; è più femminile il problema....sono rari i casi di anoressia maschile, o no Gordo? :-)
Ha risposto daniele. :)
No, guarda che non ho detto che bisogna bombardare tutto ciò che si muove e che è nostro nemico.
Sono il primo ad amare l'arte della diplomazia. Il dialogo è una grande cosa ed è vero che molte volte viene tralasciato.
Però alle volte (dentro specifiche condizioni di esistenza e certe situazioni) diventa purtroppo indispensabile.
Facciamo un esempio: la guerra dei balcani. C'era un genocidio in corso e la diplomazia non è servita a nulla. L'immobilismo internazionale era complice di un continuo sterminio di popoli.
Aver bombardato era l'ultima spiaggia e per le utilità che ne derivavano è stato fatto.
Non ti trovi d'accordo?
Ti posso anche dire che mi preoccupano molto le notizie che sono giunte dal medio oriente oggi, dove gli usa unilateralmente sono pronti ad attaccare le installazioni di arricchimento dell'uranio dell'iran. Non mi trovano d'accordo.
Ma non è detto che in futuro l'attacco militare diventi necessario (sempre in contrarietà agli attacchi unilaterali). Per ora la diplomazia può fare ancora molto.
Capisci cosa intendo dire?
Sono il primo che vuole la pace perchè è innegabile che nella pace si vive bene. Solo che ritengo molto ipocrita mantenere la pace qui quando in altri paesi (come nell'africa) c'è sola violenza.
Poi bisogan necessariamente guardare caso per caso.
Gen NC
(buffo soprannome... è il mio nick per giochetti in rete... compreso american army ;) )
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